Domenica 1 novembre il Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano ha ospitato 'O Curt, Festival Nazionale di Corti Teatrali ideato da Vincenzo Borrelli.
Questa prima edizione, rispetto alla numero zero del novembre 2014, è stata senza dubbio più matura e consapevole, avendo affinato i tratti destinati a diventare caratteristici e modificando la propria struttura, riscuotendo un maggiore successo. A differenza dello scorso anno diminuisce il numero delle compagnie in concorso, elemento che ha dimezzato il tempo dedicato alla rassegna da due giorni ad una sola serata. Anche il bacino territoriale si restringe, secondo una precisa volontà di dare maggior rilievo al contesto meridionale, e il livello qualitativo dei lavori proposti registra un netto innalzamento, che non ha riguardato tanto l’aspetto contenutistico, quanto le scelte di regia, che hanno fatto la differenza per i lavori premiati.
La giuria tecnica, presieduta, quest’anno, da Gianfranco Gallo e composta da Domenico Orsini, Maurizio Tieri, Alessandro Liccardo, Diego Nuzzo, Cinzia Mirabella, Alessandra Ranucci, Cristina Recupito, Igor Canto, Ernesto Borrelli, Emma Di Lorenzo e Roberto Dentice, seguendo una griglia di valutazione da 1 a 10, ha avuto il compito di assegnare i premi per Miglior Corto, Miglior Regia, Miglior Interprete, Miglior Drammaturgia, Miglior Adattamento e Miglior Colonna sonora. Il pubblico, che viene così coinvolto attivamente, ha avuto il ruolo di decretare il Miglior Corto, assegnando ad ogni lavoro un voto da 1 a 5.
Funziona l’idea di far seguire ad ogni corto, anche per favorire il riallestimento del palcoscenico, un breve intervento degli attori e/o di autori e registi, spesso sollecitato dalle domande delle presentatrici, Marina Billwiller e Cristina Ammendola, utile per gettare uno sguardo, sempre interessante, dietro le quinte. I corti in competizione sono stati: Betrayal, tratto da H. Pinter, con Sara Esposito, Giuseppe Fiscariello, Giuliana Ciucci, Valerio Lombardi; Filume’, con Ciro Formisano e Melania Mollo; Gennaro, per la regia di Raffaele Bruno, con Federica Palo; Marocco, per la regia di Mirko Di Martino; Maria Addolorata, scritto da Gennaro Patrone, con Francesca Confessore; L’attesa, di Enrico Manzo, e Mamma, di Annibale Ruccello, con Eva De Rosa.
Alla fine della serata la vittoria come Miglior Corto va a Marocco, interpretato da Nello Provenzano (a cui va anche il premio come Miglior Interprete). Il corto, già vincitore del premio come Miglior Spettacolo al Festival Nazionale Teatri Riflessi di Catania, sceglie di trattare la realtà dell’immigrazione clandestina in Italia con ironia tagliente, rivelando una funzione quasi pedagogica della risata, che può trasmettere un messaggio, anche importante, senza mediazioni e attraverso seria leggerezza. Marocco, inoltre, sarà inserito in versione integrale nella stagione 2016/2017 del Centro Teatro Spazio.
La Miglior Colonna sonora è di Maria Addolorata, riduzione del monologo tratto dallo spettacolo Fobialoghi del 2011, sul tema della pedofilia. La GAG Produzioni, con Betrayal, tratto dall’omonimo testo di Harold Pinter, colleziona ben tre premi: a Giuseppe Fiscariello va la Miglior Regia, Giuliana Ciucci (ex aequo con Nello Provenzano) si afferma come Miglior Interprete e si aggiudica anche il premio per il Miglior Adattamento. Menzione Speciale per l’Interpretazione va a Valerio Lombardi, il cui ruolo, come illustrato dallo stesso regista, è ispirato a quello di un moderno deus ex machina chiamato a gestire la difficile scansione temporale dell’opera di Pinter.